Nonostante il mio recente passaggio a IOS oggi torniamo a parlare di Android perché di novità sul piatto Google ne sta mettendo parecchie.
Sul 90% dei portali che trattano di tecnologia e telefonia si stanno divulgando da giorni novità riguardo al update dell’ultimo nato in casa Montain View ovvero Android 6 Marshmallow e il suo successore/correttore di bug 6.0.1 che in rapida successione dovrebbero approdare su numerosi device nelle prossime settimane.
Come sempre, i primi a ricevere l’aggiornamento saranno i Samsung da S5 a S6 Edge e poi a ruota gli HTC da Desire 816 al top di gamma One M9. A seguire Sony e via dicendo.
Inutile stare a soffermarci sulle nuove funzionalità del sistema operativo spiegato più che ampiamente nel sito ufficiale android.com. Di questo sito e del sistema operativo in generale amo molto la grafica, il Material Design è davvero nelle mie corde in tutte le salse e ancor di più lo sto apprezzando su iPhone 6S anche se, devo ammetterlo, alcune applicazioni Google sono leggermente più versatili in Nexus o altri dispositivi con sistema operativo nativo.
Ma in questi giorni si fa soprattutto un gran parlare di Android N perché, ok, è appena uscita la versione 6, ma figurati se gli addetti al lavoro non sono già proiettati alla 7. Al momento siamo a una versione beta per sviluppatori che chiunque sia in possesso di un Nexus può scaricare in modalità OTA (over-the-air).
Tra le novità proposte molte funzionalità già presenti in IOS9 come la visione notturna, la multi finestra introdotta in Windows 10 e OSX El Capitan, le notifiche interattive ovvero la possibilità di rispondere a sms o email senza entrare direttamente nella app, una molto interessante scheda di emergenza, una sorta di carta di identica rapida in casi di emergenza anche medica e molte altre piccole innovazioni alle funzionalità già presenti che renderanno la vita molto più semplice all’utente che ne deve usufruire.
Una sanzione particolare va a una modalità già presente in Marshmallow che risponde al nome di Doze on the go ovvero uno stato di profondo stand-by in cui il dispositivo cade quando lo schermo è spento è che permette un enorme risparmio sulla batteria. Questa opzione è stata definita dagli addetti ai lavori un piccolo miracolo e, come dargli torto dal momento che la batteria è e rimane il nemico numero uno di qualsiasi smartphone?
Insomma ce n’è per tutti i gusti, non ci rimane che attendere.