Simone Baldassin
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Gutenberg si, Gutenberg no

Gutenberg si, Gutenberg no

Ancora Gutenberg? Questa cosa sta diventando peggio del GDPR!! No, dai, sto scherzando ovviamente, parlare della nuova versione di WordPress con cambiamenti annessi e connessi è il trend topic di fine anno e per ogni usufruitore del CMS più famoso di sempre può risultare una novità da approcciare con entusiasmo o una spina infinita nel fianco.

Da quello che leggo in giro per i vari gruppi del settore colgo che per un buon 80% degli utenti il vero male della faccenda non è il plugin in se ma l’abitudine a fare le cose in un certo modo; i cambiamenti sono impegnativi, necessitano tempo per aggiornarsi e credo la pigrizia e la mancanza di competenze effettive dei più abbia un ruolo fondamentale nell’approccio alle novità. Di contro posso dire che quelli che come me esercitano la divina professione dell’insegnamento sono avvantaggiati perché aggiornarsi fa parte del lavoro quindi per me è vincere facile.

Quanto effettivamente ha voglia e tempo un professionista di rimettersi a capire, studiare e fare sue le nuove dinamiche proposte dipende solamente dal professionista stesso ma se questa è la direzione presa dagli sviluppatori è inutile cercare di indorarci la pillola, o prima o dopo dovremo farci i conti allora forse è meglio iniziare subito, farlo di buon grado e non stare a lamentarsi inutilmente, questa cosa non è un opzione se vogliamo usare WordPress per il nostro lavoro.

Il web si evolve in continuazione, fin troppo a mio avviso, avremmo tutti bisogno di rallentare un pò ogni tanto ma se riguardo indietro di soli 10 anni rivedo Netscape, i siti fatti con le tabelle, i container da 960px, Symbian sui telefoni, Windows Messenger, Kazaa, Winamp, le chat su Mirc, Myspace e penso che, se lo sviluppo si fosse fermato li, ci saremmo persi un sacco di cose basti semplicemente pensare a quando dovevamo usare, per esempio, il bluetooth per passarci le foto da un telefono all’altro o agli sms al posto di whatsapp.

Vero, Gutenberg non sembra affatto velocizzare il lavoro, anzi, ma negli ultimi test ho voluto andare più a fondo e invece di fermarmi a cosa non mi piace ho esplorato quello che di nuovo poteva offrirmi e una cosa mi ha colpito molto oltre alla gestione dei moduli completamente in Flexbox ovvero che, fatti due conti, se lo gestisco bene praticamente non ho più bisogno di creare template page per i miei temi perché le funzionalità multicolonna, la gestione dei background-image in cover e molte altre opzioni veramente interessanti e utili fanno praticamente tutto da sole ma magari di questo parleremo in un prossimo post.

Con questo lungi da me dire che Gutenberg sia perfetto e che fate male a lamentarvi, ognuno è libero di esporre la propria opinione in base alle problematiche che riscontra, quello che mi piacerebbe è che ci fosse un pò più di elasticità e motivazione nelle cose, vedo un pò troppi detrattori senza se e senza ma. Ok, non ti piace ma perché? Perché, come diceva ieri il mio amico Matteo Doronzo, se ci sono i float a che serve imparare Flexbox o perché effettivamente hai riscontrato una metodologia sbagliata o non all’altezza delle aspettative?

Nei supermercati spostano spesso i prodotti negli scaffali, è una semplice tecnica di marketing per farci provare altri prodotti che vediamo solamente perché li ci aspettavamo di trovare il caffè non il the e, ovviamente, ci lamentiamo perché non troviamo le cose. La spesa successiva però se ritrovassimo di nuovo il caffè e non più il the in quello scaffale ci lamenteremmo ulteriormente perché ormai ci eravamo abituati. A questo punto mi verrebbe da dirvi cambiate supermercato ma non lo farete mai perché nel nuovo supermercato non avete idea di dove siano ne il the ne il caffè e dovreste reimparare tutto da capo, troppo faticoso.

No, non dovete per forza farvi piacere Gutenberg, ci sono cose che ho trovato di fatto macchinose anche io, ma non si torna indietro, il Classic editor è semplicemente un palliativo, non sprecate tempo ed energie a maledire i morti perché le cose cambiano, usate quelle energie per mettervi in gioco e rimanere aggiornati, sfruttate le opportunità per imparare qualcosa di nuovo, la vostra professionalità ne potrà solamente giovare.

E con questo articolo chiudo i post del 2018 e auguro a tutti voi che mi leggete (grazie moltissimo) il miglior Natale e 2019 che possiate immaginare.

With love.

Simone Baldassin
22 Dicembre 2018

Simone Baldassin

Sono Full Stack Developer di professione e YouTuber per diletto, specializzato nello sviluppo di temi custom per WordPress e digital marketing. Oltre a realizzare siti web, dal 2010 tengo corsi di Web Design, in aula e in streaming, presso Veneto Formazione.

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