Alzi la mano chi non è stufo di sentirne parlare, chi non è stanco di leggere commenti e considerazioni insulse in proposito, di vedere webinar, temere per la sanzione della propria attività, non sapere che pesci pigliare o da che parte cominciare, non sapere se prendere sul serio o no qualcosa che vorrebbe abrogare la migliore privacy policy d’Europa (la nostra) in favore di una normativa ambigua sotto moltissimi aspetti.
Io si, sono un pò stanco lo ammetto, sono corso ai ripari velocemente e cercato di informare e informarmi per poter formare le persone in tempi utili alla causa ma è stato tutto vano. Come scrissi pochi giorni fa su Facebook è praticamente impossibile cercare di raddrizzare un paese che a due mesi dal voto non riesce ad avere un governo e ogni volta che piove il mio pensiero sul governo ladro va al nulla perché di fatto non c’è un governo.
Si, sono stanco di sentirne parlare soprattutto perché ne sento parlare solamente se cerco io le informazioni, i media non ne parlano, i giornali non ne parlano, io non ne ho sentito parlare da nessuno fatta esclusione per le sponsorizzate che, con quei titoli fastidiosi, fanno terrorismo psicologico utile solo a tirare acqua al proprio mulino per monetizzare l’ignoranza e l’incapacità delle persone di mettersi a norma.
Il GDPR non è l’apocalisse, non è ne brutto ne cattivo, è una procedura di adeguamento che costringe a studiare, formarsi e capire per rispettare delle condizioni probabilmente esagerate che vorrebbero tutelare gli utenti che navigano online; questo non è sbagliato, è sbagliato il modo in cui viene imposto perché non c’è una verità assoluta ma la solita libertà di interpretazione su cui i legali cercano, facendo del loro meglio, di dare il taglio corretto.
Quello che manca è la voce autorevole, quella che dica: si fa cosi!!! Ma in questo paese quella voce non esiste, forse non serve o forse parla piano e nessuno ha voglia di starla a sentire ma diciamocelo, questa non è una normativa semplice e indolore che riguarda qualche attività, questa è una normativa che costringe tutte le attività a investire denaro che magari non hanno senza che nessuno gli dica che è cosi che si deve fare.
Non sono sfavorevole al GDPR, l’ho studiato, ci ho investito tempo e scritto articoli a mie spese per poter essere di aiuto, l’ho capito e mi sono affidato a chi mi aiutasse a comprenderlo a fondo investendo denaro per metterlo in pratica ma sono e rimango un’azienda e c’è una cosa che non posso e non potrò mai tollerare e ho aspettato fino ad oggi per arrendermi all’evidenza: nessuno mi ha informato della cosa, nessuno mi ha detto dall’alto cosa dovevo fare e nemmeno che esistesse la normativa.
Sono una ditta individuale regolarmente iscritta in camera di commercio, una mail da qualcuno che non fosse Iubenda per darmi delle informazioni io penso fosse il minimo ma, non so voi, io non l’ho mai ricevuta. Io non so se ritenete questo sia giusto o sbagliato ma per me è sbagliato come sarà sbagliato quando il 25 Maggio forse media e giornali ne parleranno e migliaia di imprenditori cascheranno dalle nuvole perché nessuno gli ha detto niente.
Lascio a voi tutte le considerazioni del caso, probabilmente è solo il mio solito infondato delirio di onnipotenza.