Simone Baldassin
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5 ottimi motivi per non usare WordPress

5 ottimi motivi per non usare WordPress

Abbiamo già visto nel precedente articolo 5 ottimi motivi per utilizzare WordPress nei nostri progetti ma fare solo gli estimatori ha quel retrogusto di fanatismo che non mi appartiene. Giusto l’altra sera un collega mi ha chiesto cosa mi è preso con WordPress in sto periodo che ci faccio un sacco di video, articoli e tutorial.

La domanda è legittima ma la risposta è semplice, quest’anno è l’anno del decesso di classic editor e penso ci sarà un grande bisogno di tutorial utili a fare il salto pertanto quale migliore occasione per rendere un servizio alla community?

Ma bando alle ciance, se è vero che WordPress è un ottimo strumento per il mio business attuale è altrettanto vero che non è tutto oro ciò che luccica pertanto andiamo a vedere, sempre dal mio umile punto di vista di sviluppatore, 5 ottimi motivi per cui non dovrei usare WordPress.

1.Una buona dose di vulnerabilità

WordPress è un cms open source e pertanto chiunque può scaricarlo gratuitamente e chiunque ne abbia le competenze può mettere mano al codice del core, dei temi e dei plugin; oltretutto, essendo il cms più usato al mondo, è anche quello che più viene preso di mira (la maggioranza delle volte senza uno scopo) dagli hacker.

In ottica GDPR abbiamo molte responsabilità sui dati che trattiamo e conserviamo nei nostri database pertanto è molto, molto importante avere una struttura aggiornata e creata seguendo delle best practices, seguita da un professionista che sappia utilizzare i plugin sicuri. La mancanza di questi presupposti può portare a delle vulnerabilità e permettere accesso con ampi privilegi a dei malintenzionati.

Il punto è proprio questo, essendo WordPress, in un certo senso, alla portata di tutti, molti imbastiscono o peggio ancora vendono e mettono online strutture alla meno peggio convinti che non sia necessario sapere cose o affidarsi ad un professionista.

D’altro canto se pensate che il problema possa riguardare solo plugin di poco conto vi invito a cercare su Google il meraviglioso caso di qualche anno fa di Revolution slider a conferma che nemmeno i big sono esenti dal generare bug. 

2.WordPress e i suoi plugin generano codice sporco?

Assolutamente si, una delle cose che più mi infastidisce è non avere potere sul codice di alcune dinamiche e WordPress e i suoi plugin non sempre passano indenni per i validatori HTML del W3C. Vero, validare il codice HTML, CSS e JS è na pippa da nerdoni, ne sono consapevole  ma questo non fa testo.

Gutenberg non è esente da questo, se validiamo la release attuale viene segnalato un errore css su Flexbox ad esempio e vengono segnalati diversi warning sulle dichiarazioni del type nei collegamenti che sono facoltative in HTML5 mentre erano obbligatori in XHTML fino al 2014 (6 anni fa ragazzi) oltre alle moltissime righe di codice nei plugin dove viene utilizzato lo /> in chiusura del marcatore.

Naturalmente se già le strutture free hanno dei problemi di validazione del codice immaginatevi cosa possiamo trovare in temi premium, builder e via dicendo. Non mi credete? Allora prendiamo per esempio il più famoso dei temi premium, Avada, da questo link , copiate l’indirizzo e inseritelo in questo validatore alla voce address, cliccate check e verificate voi stessi.

3.I costanti aggiornamenti del core e dei plugin

Gli aggiornamenti di WordPress sono una spina nel fianco per chiunque, la piattaforma è perennemente in fase di sviluppo e con lei, di pari passo, temi e plugin e, se è vero che comunque questo porta introiti se avete dei piani di manutenzione annuale del sito con i vostri clienti, e altrettanto vero che starci dietro è una immane rottura di palle.

Fare gli aggiornamenti è importante per mantenere sicura la struttura e, di fatto, tutto sommato basta premere un tasto e via finché tutto va bene ma la prima volta che non va bene scattano ore e ore di lavoro per ripristinare backup, effettuare downgrade e cercare di capire come risolvere. 

Devo anche dire che mi è capitato più volte di fare consulenze a privati o aziende che affidano, con costi di un certo spessore, la manutenzione dei propri siti WordPress ad agenzie anche di nome che per anni si fan pagare senza poi svolgere effettivamente il lavoro, situazioni veramente scandalose che altro non sono che truffe belle e buone a tutti gli effetti ma di cui il cliente non è consapevole se non gli viene fornito un accesso amministratore.

4.La diffusione dei cuggini

I cuggini si sa, sono una piega in moltissimi settori, dicesi cuggino quella figura che si inventa professionista del settore senza averne le competenze perché tanto cosa ci vorrà mai a fare un sito, gestire una pagina social o scrivere 2 articoli.

WordPress, grazie alla leggenda metropolitana che vuole che chiunque possa fare un sito utilizzandolo (non torno nell’argomento, ne ho parlato in una trilogia di post che trovate in giro per il blog), ha la grandissima colpa di aver paurosamente aumentato il numero di questi cialtroni grazie alla sua curva di apprendimento tutto sommato easy, ai builder e ai temi premium. 

Ma per fortuna fare un sito è un po diverso da installare un cms e una demo e pertanto, bene cosi e mi spiace per quanti buttano soldi facendosi infinocchiare da questi ciarlatani.

5.La community

Si, me lo ricordo che nel precedente articolo ho elogiato la community, ma in realtà se leggete bene, ho elogiato la parte sana della community, quella che segue e rispetta i principi di dare e avere, se cosi vogliamo chiamarli, su cui si basa l’utilizzo di WordPress. Dall’altra parte della medaglia abbiamo tutta una serie di figure con cui dovete fare i conti che vi piaccia o no.

Non starò qui a farvi una lista ma mi fermo direttamente a quelli che letteralmente non sopporto ovvero coloro che ce lo hanno più lungo. No, non ho un problema con le dimensioni, mia morosa mi ha sempre detto che le dimensioni non contano (WTF), è un fattore differente. Battute a parte vi garantisco che molte volte penso di smettere di rispondere nei gruppi di supporto quando posso essere di aiuto perché troppo spesso mi ritrovo a dovermi poi difendere dai saputelli che invece di aiutare criticano.

Non lo comprendo tanto come comportamento, evidentemente serve a compensare altro, come ti può venire in mente che io dia volontariamente un consiglio sbagliato ad una persona che sto (gratuitamente) cercando di aiutare a risolvere un problema?

Insomma c’è sempre modo e modo di porre un concetto ma questo lo posso anche accettare, fa parte del mettersi in piazza nel paese degli allenatori, il vero problema è che il 90% delle volte alla critica non segue una soluzione, si critica per il gusto di criticare e questo è fine a se stesso (leggasi non serve ad un cazzo).

Insomma nei gruppi WordPress troverete una sequenza meravigliosa di soggetti con un ego utile solamente a giocare col proprio penis davanti ad un monitor su Pornhub che presumibilmente nella vita reale non ha valvola di sfogo ma sinceramente, per quanto mi riguarda, gli stessi possono andare a fare allegramente in culo quando gli pare che già gli ho dedicato fin troppo spazio nel post.

Siamo giunti alla fine ragazzi, come sempre lasciate la vostra opinione nei social dove condivido l’articolo vedi Facebook ,Twitter e LinkedIn e buon pro vi faccia, ci vediamo prossimamente con un nuovo episodio della serie che preferite ovvero la psicoterapia autogena di un web designer freelance.

See you next time

Simone Baldassin
17 Gennaio 2020

Simone Baldassin

Sono Full Stack Developer di professione e YouTuber per diletto, specializzato nello sviluppo di temi custom per WordPress e digital marketing. Oltre a realizzare siti web, dal 2010 tengo corsi di Web Design, in aula e in streaming, presso Veneto Formazione.

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